Donne in gravidanza
Come l’influenza stagionale, la nuova influenza da virus A H1N1 può presentarsi in forme di gravità variabile, da molto lievi a forme gravi e complicate da polmonite e insufficienza respiratoria. Alcuni gruppi di popolazione, tra cui le donne in stato di gravidanza possono presentare un maggiore rischio di forme gravi e complicate in seguito ad infezione da A H1N1. Inoltre il rischio di ospedalizzazione per una donna incinta è maggiore rispetto alle donne non gravide della stessa età.
SintomiL’influenza solitamente è caratterizzata da una brusca insorgenza di febbre alta accompagnata da brividi, mal di testa, dolori articolari, malessere generale, perdita di appetito ma possono presentarsi anche sintomi respiratori, come tosse e raffreddore o anche mal di gola, nausea, vertigini, vomito e diarrea.
VaccinazioneL’Ordinanza dell'11 settembre 2009 “Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell’Influenza pandemica A/H1N1”, e la Circolare dedicata alla prevenzione e al controllo dell'influenza stagionale, emanata annualmente dal Ministero, raccomandano la vaccinazione antinfluenzale alle donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
In aggiunta a tali categorie, secondo quanto disposto dall’Ordinanza 30 settembre 2009, la vaccinazione è consigliata anche alle donne che hanno partorito da meno di 6 mesi e alle donne che assistono il bambino in maniera continuativa.
Il vaccino contro l’influenza pandemica A H1N1 così come quello contro l'influenza stagionale, è costituito da virus uccisi o di subunità e non comporta quindi, in nessuna fase della gravidanza, rischi connessi all'impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati.
Una donna incinta, per essere completamente protetta, dovrebbe ricevere sia il vaccino contro l'influenza stagionale che quello contro l’influenza A H1N1.
La vaccinazione è pienamente compatibile anche con l'allattamento al seno in quanto viene garantito il trasferimento degli anticorpi da madre a figlio, riducendo le possibilità che lo stesso bambino si ammali.
TerapiaIn caso di sintomatologia influenzale da virus A H1N1 è opportuno rivolgersi al proprio medico di famiglia o al ginecologo che deciderà, in base al proprio giudizio clinico, come trattare il caso ed eventualmente prescrivere un accertamento di laboratorio; quest’ultimo viene effettuato su tamponi nasali o naso-faringei, da prelevare entro i primi 4-5 giorni di malattia.
Nei confronti dell'influenza può essere messa in atto una terapia sintomatica con farmaci quali:
- antipiretici (abbassano la febbre)
- analgesici e antinfiammatori (agiscono sul senso di malessere, sulla cefalea e sui dolori articolari e muscolari)
- antivirali (aiutano ad alleviare i sintomi e ad accelerare la guarigione)
Premesso che nessun farmaco dovrebbe essere somministrato nel primo trimestre di gravidanza, l’unico analgesico e antipiretico che non ha avuto segnalazioni di effetti avversi in gravidanza è il paracetamolo ai dosaggi consigliati sul foglietto illustrativo.
Per quanto riguarda i farmaci antivirali vengono usati gli inibitori delle neuroaminidasi, che riducono lo sviluppo dei virus influenzali.
Il loro utilizzo in gravidanza deve essere limitato ai casi di donne affette da malattie croniche persistenti e in caso di malattia influenzale con decorso complicato. In questi casi il trattamento può essere effettuato anche nel primo trimestre e nel più breve tempo possibile dall’insorgenza dei sintomi (possibilmente entro 48 ore). Gli antivirali possono essere somministrati senza preoccupazioni per la quasi totale assenza di effetti collaterali e per la non provata teratogenicità sul feto.
Altre misure di protezionePer la donna in gravidanza valgono le regole di igiene e le norme comportamentali consigliate per tutti.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di:
- evitare luoghi affollati
- lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti
- evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
- coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura
- usare asciugamani personali o monouso
- evitare lo scambio di bottiglie, bicchieri, posate, lattine
- evitare effusioni o contatti ravvicinati (meno di 1,5 metri di distanza) con persone malate
- aerare regolarmente le stanze di soggiorno
- evitare contatti ravvicinati; se si è in gravidanza e si convive o si hanno contatti con persone che hanno l’influenza A, parlarne con il medico di fiducia e con il ginecologo.
Quando recarsi al Pronto SoccorsoIn presenza di uno di questi sintomi/segni è opportuno che la donna in gravidanza si rivolga immediatamente ad un Pronto Soccorso:
- difficoltà di respiro o respiro affannoso
- dolore o senso di oppressione al torace
- vertigini improvvise
- comparsa di disturbi del sonno in donna non fumatrice e/o affetta da malattie polmonari
- confusione
- vomito grave e persistente
- diminuzione o assenza di movimento del bambino
- febbre alta che non diminuisce con l’antipiretico.
AllattamentoLa mamma che ha contratto l’influenza non deve smettere di allattare perché il suo latte è ricco di anticorpi che proteggono dalle malattie anche il bambino.
È consigliabile tuttavia che la mamma adotti i seguenti comportamenti prudenti:
- chiedere l’aiuto di qualcuno che non è malato per nutrire e prendersi cura del bambino
- se nessuno può aiutare la mamma nutrendo il bambino, è prudente che la mamma usi una mascherina tutte le volte che allatta o si occupa del bambino e che usi un telo pulito da mettere fra lei e il bambino
- se allatta al seno, la mamma potrebbe estrarre il latte con il tiralatte, riempire il biberon e chiedere ad una persona non malata di nutrire il bambino.
(ultimo aggiornamento 30 ottobre 2009)